Christian Cubeddu nasce a Genova il 26 Novembre 1973 da madre casalinga e da padre marinaio; ribelle e sognatore, impara presto a lottare sempre e a difendere i valori genuini della vita. Il suo percorso scolastico gli permette di conseguire un diploma di Perito Industriale, la sua passione fanciullesca e l’esigenza della vita lo portano sulle strade della sua città a condurre autobus di linea. L’autore, che è un attento ascoltatore ed un appassionato della storia dell’uomo, riesce a cogliere aspetti di vita quotidiana che ad altri risultano oscuri; scrivere è una testimonianza ed un augurio per il genere umano, sperando che le sue parole siano lette all’infinito per capirne bene il profondo significato. La malattia cronica, che lo tartassa da tempo e che lo costringe a cure continue, ricorda che l’esistenza può essere breve ed è per questo che bisogna vivere al meglio ogni giorno; quest’ultima affermazione è il punto in comune con i “Wanderers Genova”. Quando il Capo gli ha chiesto di scrivere questo diario è rimasto un po’ interdetto, la sua reazione è stata d’incertezza sulle sue reali capacità descrittive, ma alla fine ha accettato, i giovani hanno bisogno di queste storie; la ricerca di risposte sulla vita è una prerogativa essenziale delle nuove generazioni. Durante le lunghe e intense interviste, spesso rimane impressionato dagli eventi del gruppo e un po’ turbato nel sentirsi piccolo di fronte alle capacità di quell’uomo nell’influenzare tutti; senza di lui tanti membri sarebbero stati diversi, sia nei comportamenti e sia nelle scelte della loro vita. Alcune pagine sono state realizzate durante le soste al capolinea tra un corsa e l’altra della giornata lavorativa; scrivere gli ha permesso di fantasticare un po’, nel ripercorrere le gesta di quel Capo così carismatico e bravo nell’aggregare tanti giovani.
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